Vellutello 1584 Transcription

Nel precedente sonetto il poeta per rimediare quanto poteva al biasimo nel quale si immaginava, per lo suo amoroso error, appresso gli uditori della presente opera, poter incorrere, ha dimostrato, come sprovvedutamente, e in tempo da non deverli guardare, era stato dalle insidie d'amore oppresso. Ora in questo, il medesimo affermando, aggiunge un'altra validissima ragione: la qual è, ch'amore non lo venne ad assalire per farlo tanto di Madonna Laura innamorare, quanto, come reo nimico, per vendicarsi di lui e punirlo d'infinite offese, che prima in resistergli gli aveva fatto, avendo in vano più volte tentato di farlo di altre donne innamorare; dal quale assalto dimostra non essersi potuto in alcun modo difendere. Adunque dice, che fece, come fa colui, che aspetta luogo e tempo a vendicarsi; e perché, si come nella vita di lui, e nell'origine di lei abbiamo dimostrato, essendosi egli la mattina del Venerdì Santo, su le piagge della sorga con Madonna Laura ritrovato, parve questo ad esso amore, come vuol inferire, luogo e tempo a deverli vendicar di lui, luogo per essere amenissimo; e specialmente del mese (come fu) d'Aprile, ed aver forza simil luoghi di leggermente poter inducer gli animi ad amare; tempo, rispetto al giorno, nel qual, com'ha di sopra detto, non li parea, che dalle sue insidie fosse di guardarsi.
Onde non altrimenti gli avenne, ch'avenir suol al Castellano, il quale avendo lungamente fatto con la sua virtù resistenza a' nemici, e venendo tempo nel quale giudica, che da quelli non fa più da doversi guardare; abbandona le porte del castello, e ritirarsi dentro dalla Rocca, pensando, che non lo presente bisogno, ma per quello, che potrebbe avenire, volerla fortificare, acciò ch'ancor le porte col procinto di fuori, per la fortificazion di quella, ne renda più securo: quando sopraggiungendo i nemici, e trovando non solamente le porte del castello abbandonate, ma la rocca ancor di dentro delle cose necessarie sfornita, turbano in un subito e ogni cosa mettono in disordine; né danno spazio al castellano di poter correre a l'arme, o di far altra provvigione onde si possa difendere. Perché avendo il poeta ancora egli lungamente con la sua virtù ripugnato contra gli assalti d'amore; ed essendo venuto nel quale, come ha di sopra detto, non li pareva che fosse da far riparo contra de' suoi colpi, aveva essa sua virtù abandonate le porte del castello, le quali sono questi nostri esteriori sentimenti; avvenga, che in questo luogo solo per gli occhi, de' quali è propriamente il vedere, l'intenderemo, e erasi ristretta, come dice al cuore, il qual è la rocca del corpo.
Per fare ivi, pur in esso cuore, e così ancora negli occhi, sue difese: perché fortificato il cuore, cioè l'animo gli esteriori sentimenti, e specialmente quello del vedere, che solo da esso animo è governato, e retto, ancora gli viene ad essere fortificato, e fatto continente contra ogni vista, che potesse all'animo alcuna concupiscenza rapportare. Ma in quello, che la virtù del poeta pensava di intendere a tal opera, fu dal colpo dell'amoroso sguardo di Madonna Laura assalito, nel quale primo assalto, essendo essa virtù, con la quale egli era usato di resistergli, turbata, dice, che non ebbe tanto di vigore né di spazio, che potesse, per difendersi, pigliar l'arme della ragione, o veramente, per lo strazio, che vedeva, per l'amorose passioni esser di lui, lo potesse accortamente ritrarre al poggio.
Perché in due modi possiamo difender l'animo dalle passioni, e perturbazioni; l'uno, con la propria virtù e con la ragione resistendo; l'altro, accortamente ritraendolo al poggio, ciò è da tali passioni, e perturbazioni consideratamente dipartendolo, e a più degne e alte cagioni alzandolo, faticoso veramente ha ciascuno e alto effetto. Onde Aristotele, nell'Etica del primo, Difficilius enim est resistere voluptatis, quam irae , e Boezio nel terzo libro de l'altro, Felix qui potuit gravis terrae solvere vincula . Dal quale strazio oggi, la sua detta virtù dice, che lo vorrebbe, ma per l'abito già fatto nelle voluptà, non lo può aiutare. Fu mortal il colpo, per lo smisurato piacer ch'egli, come suol inferir, ne prese, ma per esser poi dal dolore, che per quello pativa, stato raffrenato, egli non ne morì, onde in quel sonetto Sì tosto, com'avien, che l'arco scocchi, di tal primo colpo a Madonna Laura parlando, E certo son che voi diceste allora. Misero amante a che vaghezza 'l mena? Ecco lo stral, ond'amor vuol ch'è mora. Ora veggendo come 'l duol m'affrena, Quel che mi fanno i miei nimici ancora, Non è per morte, ma per più mia pena. Soleva prima nel mio cuor ogni saetta spuntarsi, perché ad ogni altro amore aveva sempre, mediante la sua virtù, dato repulsa: la qual virtù in altro non consiste, che in repugnar in ogni disonesto e non ragionevole appetito: né maggiori difese contra di quelle possiamo fare al cuore, che riconciliarlo ben con Dio: come vuol il poeta inferire, ch'egli, essendo nei giorni santi, voleva fare; ne' quali almeno ogni buon cristiano debbe, quanto può, a' suoi passati errori cercar di rimediare, e giusto 'l suo potere por freno a quelli, ne' quali per l'avvenire potrebbe incorrere.
Sommario/Parole chiave

Intenzione di Amore contra il Petrarca.

Comparazione presa dal Castellano.

Ivi, cioè nel cuore.

In due modi si può difender l'animo dalle passioni. Aristotele della voluptà. Boezio.

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