Sonetto in morte di Senuccio del Bene a cui Petrarca chiede di salutare i poeti che cantarono l’amore (Guittone, Messer Cino, Dante, Franceschino) e che ora sono beati nel cielo di Venere. Gli chiede anche di ricordare a Laura che egli è rimasto come un animale selvatico a soffrire sulla terra nel ricordo del suo viso.