Paraphrase

Poem Number: 
332
1La mia buona sorte e il mio vivere lieto
i giorni felici e le tranquille notti
e i languidi sospiri, e il dolce stile
diffuso in versi e in rime,
tramutati improvvisamente in dolore e in pianto,
mi fanno odiare la vita, e desiderare la morte.
2crudele, prematura e inesorabile Morte,
fai si che io non possa mai più essere lieto,
e passi la mia vita nel pianto,
fra giorni cupi e dolorose notti.
i miei accorati sospiri non possono essere espressi in rime,
e il mio tormento è superiore ad ogni stile.
3A cosa è ridotto il mio amoroso stile?
A esprimere angoscia, e parlare di morte.
Dove sono i versi dove le rime,
che ogni nobile cuore ascoltava pensoso e lieto;
dove i sogni d’amore che riempivano le notti?
Non so produrre parole, né pensiero ma solo pianto.
4Mescolato al desiderio fu per me così dolce il pianto,
che impregnava di dolcezza ogni aspro stile,
e mi teneva sveglio intere notti:
ora il pianto per me è più amaro della morte,
non sperando più di rivedere il suo sguardo sincero e lieto,
soggetto eccelso delle mie umili rime.
5Amore indicò un fulgido oggetto alle mie rime
nei suoi begli occhi, ed ora l’ha tramutato in pianto
ricordandomi dolcemente il tempo lieto:
per cui assieme ai miei pensieri sto cambiando il mio stile
e più volte supplicando te, pallida Morte,
che mi liberi da si struggenti notti.
6Il sonno ha abbandonato le mie crudeli notti,
e l’armonia è lontana dalle mie ruvide rime,
che non sanno parlare che di morte,
così che il mio cantare si tramuta in pianto.
Nessun poeta d’amore ha mai avuto un così mutevole stile,
che ora è tanto più triste quanto più fu lieto.
7Nessuno più di me poté essere lieto
nessuno ora è più triste, al passare dei giorni e delle notti;
e raddoppiandosi il dolore, si raddoppia lo stile
che riceve dal cuore così lacrimose rime.
Vissi di speranze, ora vivo solo di pianto,
e contro la Morte non spero di ottenere altro che Morte.
8La morte mi ha reso morto, può solo produrre Morte
così che io torni a rivedere quel viso lieto
che mi faceva amare i sospiri e il pianto,
e rendeva dolci i sospiri e il pianto delle mie notti,
quando intrecciavo i miei pensieri ispirati in rime,
e Amore esaltava il mio debole stile.
9Potessi io ora avere un così pietoso stile
che fosse in grado di strappare Laura dalla Morte,
come Orfeo riebbe la sua Euridice senza rime,
così da tornare a vivere più che mai lieto!
Se ciò non può essere, che una di queste notti
io chiuda ormai queste due fonti di pianto.
10Amore, molti e molti anni ho già pianto
la mia grave perdita in doloroso stile,
né mi aspetto da te meno infelici notti;
quindi mi sono deciso a pregare la Morte
che mi liberi da qui e mi faccia lieto
per riportarmi a colei che canto e piango in rime.
11Se così in alto possono andare le mie stanche rime,
che giungano a lei che è libera dall’ira e dal pianto,
e ora con le sue bellezze fa il cielo lieto,
e riconoscerà il mutato stile,
che un tempo forse le piacque prima che la Morte
concedesse a lei un giorno senza fine e a me solo miserabili notti.
12O voi, (innamorati) che ancora sperate in migliori notti,
e ascoltate e scrivete pensieri d’amore in rime
pregate che non mi sia più impedita la morte,
approdo estremo delle sventure e fine del pianto;
perché muti almeno per una volta il suo consueto stile,
che rende triste ogni uomo e che potrebbe invece rendermi lieto.
13Mi può fare contento in una o poche notti:
e con il mio aspro stile e le mie tormentate rime
prego che il mio pianto sia interrotto dalla morte.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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