Paraphrase

Poem Number: 
105
1Non canterò più come prima,
perché qualcuno (Laura) non mi ascolta, e di questo sono deluso;
e perché anche in un bel posto (Laura) si può vivere in pena.
Soffrire sempre non giova a nulla;
sulle Alpi nevica ovunque (io sto invecchiando);
il giorno (della morte) si avvicina: ed io mi sto svegliando (riavendo dall’errore).
Un atto di dolce ritrosia è cosa gentile,
e in una donna amabile mi piace ancora,
se la rendono altera e sdegnosa,
non superba e scontrosa:
Amore conserva il suo potere con la dolcezza, senza ferire.
Chi ha smarrito la strada, torni indietro;
chi non ha rifugio, dorma su un prato;
chi non ha un bicchiere d’oro, o l’ha perso,
può dissetarsi con un bicchiere di vetro.
2Mi affidai alla protezione di san Pietro (della Chiesa); non lo farò più:
mi intenda chi può, io mi capisco.
Un bene mal riposto è un grave peso da reggere:
quanto prima posso me ne libero, e rimango da solo.
Sento che Fetonte cadde nel Po e morì;
e il merlo è già andato oltre il fiume:
venite a vederlo. Ora sono io a dire di no:
un sasso nascosto nell’acqua non è uno scherzo,
né il vischio tra i rami. Mi spiace molto
che un tale eccesso di orgoglio
nasconda in una donna tante virtù.
C’è chi ama chi non lo desidera;
chi fugge da chi lo supplica;
alcuni si struggono per l’indifferenza;
altri desiderano giorno e notte ciò che li uccide.
3Il proverbio “ama chi ti ama” è risaputo.
So quello che dico. Ma lasciamo perdere,
conviene che l’uomo impari a sue spese.
Una donna da poco può rendere infelice un amico fedele.
Un fico buono non si riconosce dall’aspetto. Sapevo
che è più prudente non impegnarsi in imprese troppo elevate;
e si può essere felici anche con altre donne.
Una speranza senza fine porta alla morte;
e anch’io ci sono andato vicino.
Ci sarà chi non disprezza quel poco che mi resta,
se io voglio dedicarlo a lui.
Io confido in Colui che regge il mondo,
e che accoglie in un posto sicuro chi lo segue,
che con tocco amorevole
mi spinga ad entrare nel suo gregge.
4Forse non tutti quelli che leggono questa canzone possono capirmi;
o perché non sono abbastanza sottili per afferrarlo;
o perché sono troppo fini e finiscono con lo spezzarsi.
Non sia parziale la legge quando qualcuno attende giustizia.
Per stare meglio si può scendere più in basso.
Può apparire una gran meraviglia quello che poi si disprezza.
Una bellezza meno appariscente è più dolce.
Sia benedetta la chiave che girò
nel mio cuore, e sciolse l’animo, e lo alleggerì
di una catena così pesante, liberandolo di infiniti sospiri!
Là dove più forte io provai dolore, ora qualcun altro soffre
e soffrendo attenua il mio dolore:
per cui ringrazio Amore
che, pur rimanendo lo stesso, mi fa soffrire meno.
5Silenzi eloquenti come parole avvedute e sagge,
e la voce che mi tolse ogni altro pensiero,
e la prigione oscura (il corpo) in cui risplende il bel lume (anima);
e il colore scuro delle viole nei campi,
e la fierezza che alberga in un corpo così bello,
e la soave timidezza, e il nobile contegno,
e i due fiumi che si uniscono in un unico corso
proprio là dove io desidero che sia:
Amore e Gelosia mi hanno rubato il cuore,
e gli occhi del bel viso
che mi conducono per una via più piana
alla mia speranza, alla fine dei miei affanni.
O mio bene nascosto, e ciò che ne deriva,
o pace o guerra o tregua,
non mi abbandonate finché vivrò.
6Piango e rido dei miei dolori passati,
perché mi fido molto di ciò che sento.
Godo del presente, e aspetto il meglio che verrà,
e conto gli anni, e sospendo il mio canto e piango.
E mi riposo sul ramo (di Lauro), ma per ringraziare
e lodare il suo (di Laura) nobile rifiuto
che infine ha vinto il mio desiderio tenace,
e ha scritto nell’anima: “Sarai udito e
mostrato a esempio”, e ha dissolto il pensiero,
(posso dirlo perché a tanto mi sono spinto) “forse non ho osato abbastanza”:
chi mi ha ferito il cuore ma me l’ha poi guarito,
per cui lo celebro più dentro di me che nei versi;
chi mi rende allo stesso tempo morto e vivo,
chi nello stesso punto mi agghiaccia e mi riscalda.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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