Paraphrase

Poem Number: 
70
1O me infelice, non so in che direzione rivolgere
le mie speranze, già più volte tradite!
Perché, se nessuno ha pietà di me,
a che scopo dissipare tante preghiere?
Ma, se la mia infelicità non è destinata a durare per sempre,
non dispiaccia al mio Signore (Amore)
che io di nuovo lo preghi di poter un giorno, fra
l’erba e i fiori, dire liberamente:
“Ho motivo di cantare e di rallegrarmi” (Canzone provenzale).
2E’ giusto che qualche volta io gioisca
perché ho sofferto così a lungo
che non comincerò mai troppo presto
a compensare con il riso tanti affanni.
E, se con qualche mia rima,
potessi procurare un po’ di piacere
agli occhi santi ( di Laura),
sarei il più beato degli amanti!
Ma sarò ancora più felice se potrò dire in verità:
“Una donna mi prega di parlare, quindi voglio dire” ( Cavalcanti).
3Pensieri erranti, che a poco a poco
mi avete indotto a così alto intento,
vedete quanto è impenetrabile il cuore di una Donna
così che non posso entrarvi con le mie sole forze.
Ella non si cura di guardare così in basso
e prestare attenzione alle nostre parole,
perché il destino, che mi sono ormai stancato
di contrastare, mi è avverso:
per cui, così come è divenuto duro e aspro il mio cuore
“Così voglio essere aspro con le mie parole” (Dante).
4Cosa dico? O a che punto sono ? E chi mi
inganna, se non io stesso e l’eccessivo desiderio?
Per quanto cerchi nelle sfere celesti, non trovo nessun pianeta che mi condanni a piangere.
Se è la mia condizione di essere mortale ad offuscarmi
la vista, che colpa ne hanno le stelle (il destino),
che colpa le cose belle (Laura)? Ciò che mi tormenta giorno e notte è dentro di me
dal momento in cui gravarono nel mio cuore
“Il suo dolce sembiante e il suo sguardo soave” (Cino da Pistoia).
5Tutte le cose belle, che adornano il mondo,
sono state create buone da Dio;
ma io, che non giungo con l’intelletto in profondità,
sono abbagliato dalla bellezza fisica;
e, se a volte mi rivolgo al vero splendore
non riesco a fissare lo sguardo.
Così sono impedito
dalla mia stessa natura, e non dal giorno
in cui volsi lo sguardo verso l’angelica bellezza
“Nel dolce tempo della mia giovinezza” ( Petrarca XXIII).
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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