Paraphrase

Poem Number: 
50
1Nell’ora in cui il Sole tramonta rapidamente,
e la luce raggiunge
chi forse, nell’altro emisfero, la sta aspettando,
ritrovandosi sola senza persone conosciute attorno,
la vecchierella stanca per il cammino
moltiplica i suoi passi e si affretta sempre più;
e poi sola,
alla fine della sua giornata,
a volte trova conforto
nel breve riposo, in cui dimentica
la pena della strada percorsa.
Al contrario, o me infelice, ogni dolore che il giorno mi procura
si accresce quando la luce
del Sole si appresta a partire.
2Non appena il Sole gira le sue ruote fiammeggianti
per lasciare spazio alla notte, così che l’ombra profonda
si diffonda dall’alto dei monti,
l’avido contadino riprende i suoi strumenti,
e con canti e melodie rustiche
si libera dalle fatiche;
e riempie il tavolo
di povere vivande,
come quelle ghiande
che tutti onoriamo ma nessuno vuole.
Ma si rallegri chi può,
quanto a me, non ho avuto un momento, non dico di felicità,
ma di quiete,
né con il passare del tempo, né con il mutare di stagione.
3Quando il pastore vede il Sole
rifugiarsi nella sua dimora
e oscurarsi il cielo d’Oriente,
si alza, e con l’usato bastone,
lasciando i pascoli,
sospinge con calma il suo gregge;
poi, lontano da tutti,
prepara il suo giaciglio,
su cui si corica e dorme senza pensieri.
Ahimé, o Amore crudele, proprio allora tu mi spingi
a seguire le impronte di quella fiera (Laura) che mi tormenta,
e non puoi avvincerla con i lacci della passione
perché si sottrae e fugge.
4E quando tramonta il sole i naviganti,
in qualche insenatura riparata,
si distendono sul duro legno e sotto i panni ruvidi.
Ma io, per quanto il sole sprofondi fra le onde,
lasciando dietro di sé la Spagna,
e Granata, e il Marocco, e le Colonne d’Ercole,
e gli uomini e le donne
e il mondo intero e gli animali
trovino requie ai loro affanni,
non metto fine al mio irriducibile tormento;
e mi struggo per le sofferenze che ogni giorno aggiunge,
così che, nell’aumentare della mia passione,
sono giunto quasi al decimo anniversario
del mio innamoramento,
né so immaginare chi me ne possa liberare.
5E poiché, parlando, un po’ trovo sfogo al mio dolore,
la sera vedo tornare i buoi dai campi arati,
liberi dal loro giogo:
perché anch’io, almeno per una volta,
non vengo liberato dai miei pensieri?
Perché non mi viene tolto questo pesante giogo?
Perché giorno e notte i miei occhi sono umidi di pianto?
Misero me, cosa pensavo
quando la prima volta fissai così intensamente
il suo bel viso
per custodirlo con l’immaginazione
là da dove nessuna forza né arte potrà estirparlo,
finché non sarò preda di colei (la Morte)
che tutto dissolve!
Né so con certezza cosa pensare di lei.
6O canzone, se starmi vicino,
dal mattino alla sera,
ti ha reso simile a me,
non vorrai mostrarti in alcun luogo;
e ti curerai poco anche delle lodi altrui,
perché ti basterà andare di monte in monte,
pensando a come mi ha ridotto la passione
per questa donna dura come pietra, divenuta sostegno della mia vita.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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