La tradizione iconica

Poem Number: 
77
Poem Language: 
Italian
Category: 
Art

Simone Martini
Santa Chiara, dettaglio
1324
Chiesa di San Francesco, Assisi

La tradizione iconica risale all’impero bizantino quando faceva una parte essenziale della pratica devozionale della fede ortodossa. Queste pitture di Cristo, la Vergine, e degli altri santi centrali alla dottrina cristiana, non erano considerate una mera interpretazione artistica della figura rappresentata, ma erano anzi immagini sacre, veri ritratti che meditavano l’accesso diretto del penitente al Cielo. L’icona, secondo il credo ortodosso, possedeva il potere miracoloso di aprire, attraverso la contemplazione spirituale all’eterno, una finestra temporanea che condensava lo spazio mistico fra il mondo visibile dell’uomo e quello impercettibile di Dio. In questo sonetto, Petrarca richiama questa tradizione iconica quando suggerisce la divina provvidenza dell’immagine: “il mio Simon fu in Paradiso”. Nel mondo terrestre, il corpo mortale impedisce l’accesso diretto della vista all’anima del soggetto, assicurando che il ritratto artistico (quello che si definirebbe idolo, essendo fatto alla mano umana), nonostante quanto verosimile, non è capace di rendere la vera essenza del raffigurato com’è l’icona (in quanto essa non è un prodotto della ragione umana ma invece divina): “L'opra fu ben di quelle che nel cielo si ponno imaginar, non qui tra noi, ove le membra fanno a l'alma velo”. Inoltre, mentre l'icona è un portale bidirezionale, cioè il penitente guarda il divino attraverso lo spazio trascendente dell'immagine, mentre anche il divino guarda reciprocamente in su, ascoltando la preghiera del supplicante, l'idolo è invece unidirezionale, nel senso che lo sguardo umano non è contraccambiato, ma inutilmente bloccato dal legame mortale della superficie fisica. Forse è per questo che Petrarca riesce a rinunciare alla Laura idolica solo alla fine del Canzoniere quando finalmente mira all'icona della Vergine, attraverso la sua preghiera a lei dedicata, che contrariamente a Laura, ricambierà fedelmente il suo sguardo. Il confronto tra Laura e la figura mitologica della Medusa forse deriva dal fatto che il poeta rimane petrificato nell'inabilità di togliere lo sguardo umano dall'immagine idolica di lei, che è infine vuota di vero significato, fino alla conclusione dell'opera (e quasi la vita del poeta). 

University of Oregon

National Endowment for the Humanities logo