Petrarca sente che la sua condizione è paradossale, quindi si paragona alle cose più strane del mondo: alla fenice, che si dà la morte e poi rinasce, alla calamita che attira i metalli e fa affondare le navi, al catopleba che porta negli occhi la sventura, alla fonte del sole che è calda di notte e gela di giorno, e così via. Eppure egli si limita a passeggiare solitario lungo le rive del Sorga.