Paraphrase

Poem Number: 
323
1Un giorno, mentre ero affacciato alla finestra, dalla quale
vidi una tale quantità di cose prodigiose
da essere quasi stanco di guardare,
mi appare una fiera sulla destra
con un volto umano, così bello da far ardere di passione Giove,
aggredita da due cani, uno nero e uno bianco,
che mordevano così violentemente
i fianchi di quell’animale mansueto,
da trascinarlo in poco tempo al punto in cui
la Morte troppo prematuramente vinse tanta bellezza,
rinchiudendola in un sepolcro:
e la sua dura sorte mi fece sospirare.
2Quindi vidi una nave in alto mare,
con le corde di seta e la vela dorata,
costruita in avorio ed ebano,
andare lentamente, carica di merci preziose,
nel mare tranquillo, sospinta da una brezza leggera,
sotto un cielo senza nubi:
poi improvvisamente una tempesta proveniente da Oriente,
agitò così violentemente l’aria e le onde
da trascinare la nave contro gli scogli.
Quale profondo dolore!
Il tempo l’ha travolta, e il ristretto spazio di un sepolcro
nasconde una bellezza nobile e senza pari.
3In un boschetto (vidi) le fronde di un
giovane lauro fiorito dai rami lisci e senza nodi,
che sembrava un albero del paradiso terrestre;
e da quelle fronde uscire un canto così dolce
di uccelli variopinti e tali altre delizie,
che mi avevano estraniato dalle realtà;
e mentre lo contemplavo intensamente,
il cielo cambiò radicalmente, oscurandosi,
e colpendolo con un fulmine, sradicò
improvvisamente le radici di quella florida pianta:
quindi la mia vita è triste,
perché non troverò più una tale meraviglia.
4In quello stesso bosco, da un sasso sgorgava
una limpida fonte, che spargeva acque fresche
e soavemente fruscianti;
nei pressi di quell’incantevole luogo, appartato e ombroso,
non si vedevano né pastori né villani,
ma solo ninfe e muse che accordavano il loro canto al mormorio delle acque:
lì mi sedetti; e proprio quando
la dolcezza di quella armonia
e di quella visione si era fatta più intensa, vidi aprirsi una voragine
e trascinare con sé
la fontana e il luogo attorno: tanto che ancora ne soffro
e solo il ricordo mi sgomenta.
5Quando poi vidi una meravigliosa fenice, con le ali
di porpora e il capo dorato,
andare per il bosco sola e schiva
pensai si trattasse di un essere angelico e immortale, quando
raggiunse il lauro sradicato e la fonte sommersa:
tutto corse velocemente verso la sua fine;
infatti, guardando le fronde sparse e il tronco spezzato,
la limpida fonte prosciugata,
rivolse contro se stessa il becco,
come offesa, e in un momento sparì:
così il mio cuore si colmò di pena e di passione.
6Infine, vidi fra i fiori e l’erba
passeggiare pensosa una donna così bella e gentile,
che al pensiero non posso che esserne turbato:
semplice nei modi ma inaccessibile;
e indossava vesti, così candide,
e dalla trama così ricca, che sembravano insieme d’oro e di neve;
ma una cupa oscurità
avvolgeva il suo corpo;
quando poi un piccolo serpente le morse il tallone,
si appassì come un fiore reciso,
e serena e sicura se ne andò.
Ahimé, nel mondo non resta che pianto!
7Canzone, puoi dunque dire:
“ Queste sei visioni hanno prodotto nel mio signore
un dolce desiderio di morte.”
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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