Paraphrase

Poem Number: 
296
1Io ero solito accusarmi di essermi fatto rinchiudere
nell’onorata prigione amorosa,
e delle ferite dolci-amare che ho nascosto nel mio cuore,
ora me ne scuso, anzi ne sono fiero e stimo più me stesso.
2Parche invidiose, quanto presto
avete troncato il fuso che avvolgeva
un filo così dolce e illustre
al laccio che mi legava, e quella freccia dorata che rese così dolce la mia morte!
3Perché, finché fu tra noi, non ci fu
anima desiderosa di allegria, di vita e di libertà
che non fosse disposta a cambiare la sua natura,
4accettando di lamentarsi in continuazione per lei,
piuttosto che cantare per chiunque altra,
e non fosse disposta a vivere e morire fra questi tormenti.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

University of Oregon

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