Paraphrase

Poem Number: 
239
1Verso l’aurora, quando l’aria dolce
a primavera fa schiudere i fiori,
e gli uccelli iniziano a cantare,
sento i miei pensieri muoversi così dolcemente,
per effetto di colei che li ha tutti in suo potere,
che mi conviene tornare ai miei consueti canti.
2Potessi io modulare i miei sospiri
in toni così soavi da addolcire Laura,
inducendo in lei con la ragione ciò che lei mi fa con la forza!
ma l’inverno diventerà la stagione dei fiori,
prima che l’amore germogli in quell’anima nobile,
che non si curò mai di rime né versi.
3Quante lacrime, povero me, e quante parole
ho già speso nella mia vita, e con quanti toni
ho provato a smuovere quel cuore!
Lei è come un’aspra rupe battuta
da una dolce brezza, che smuove fronde e fiori
ma non può nulla contro una forza maggiore.
4Amore era solito vincere uomini e dei
con il suo potere, come si legge in molte prose e in molti versi:
e io ci provai all’inizio della primavera (quando mi innamorai).
Ora né il mio signore né i miei canti
né il mio pianto, né le mie suppliche possono far sì
che Laura voglia porre fine ai miei affanni o alla mia vita infelice.
5Mia povera anima, in questa condizione estrema,
metti in campo ogni tua facoltà, ogni tua riserva,
mentre ci rimane ancora un po’ di vita,
non c’è nulla al mondo che la poesia non possa ottenere:
che con le sue note può incantare i serpenti,
e adornare di fiori freschi il gelo invernale.
6In questo momento piante e fiori sbocciano nei prati:
non può essere che quell’anima angelica
non senta il richiamo di quelle dolci note.
Se la nostra sventura è più forte,
piangendo e cantando i nostri versi,
e con il bue zoppo andremo a cacciare l’aria.
7Sto cercando di trattenere il vento con una rete,
e di conservare i fiori nel ghiaccio,
e di convincere con la poesia un’anima fredda e insensibile,
che non apprezza né la forza di Amore né i miei versi.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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