Paraphrase

Poem Number: 
237
1Il mare non ha tanti pesci fra le onde,
e lassù, sopra il cielo della Luna,
nessuna notte ebbe mai tante stelle,
né i boschi hanno tanti uccelli,
né mai prato né valle ebbero tante piante,
quanti sono i pensieri che affollano il mio cuore ogni sera.
2Di giorno in giorno spero che la morte
ponga fine al mio pianto
e mi lasci dormire in qualche valle,
perchè nessun uomo in terra ebbe mai
tanti affanni: lo sanno bene i boschi,
mio unico rifugio giorno e notte.
3Non ho mai avuto una notte serena,
ma ho vissuto sospirando mattina e sera,
da quando Amore mi ha reso abitante dei boschi.
Prima che io possa avere pace, il mare sarà senza onde,
e il sole riceverà luce dalla Luna,
e i fiori appassiranno dovunque a primavera.
4Consumo i miei giorni vagando pensoso,
poi la notte piango;
e non ho mai posa, se non quanto la Luna.
Appena scende la sera,
dal petto escono sospiri così violenti e dagli occhi lacrime
così copiose da bagnare l’erba e travolgere i boschi.
5Rifuggo le città, e cerco i boschi
e sfogo i miei pensieri lungo le alte coste
al mormorio delle onde,
nel dolce silenzio della notte:
così aspetto la sera tutto il giorno,
quando il sole lascia il posto alla Luna.
6O, potessi io addormentarmi con l’amante della Luna (Endimione)
in qualche verde bosco,
e colei che mi conduce a morte prematuramente,
giungesse con la Luna e con Amore in quel prato
e vi rimanesse anche solo una notte;
e non fosse mai alba e il sole si fermasse fra le onde.
7O canzone, nata di notte in mezzo ai boschi,
lungo le aspre rive del fiume, al chiarore della Luna,
domani sera vedrai una splendida terra.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

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