Paraphrase

Poem Number: 
231
1Io ero felice della mia condizione,
senza lamentarmi né provare invidia,
perché, se un innamorato ha più fortuna di me,
mille dei suoi piaceri non valgono uno dei miei tormenti.
2Ora quei begli occhi per i quali io non mi pento mai
delle mie pene, e non ne vorrei una sola in meno,
sono coperti da una foschia, così densa e scura,
che il sole della mia vita è quasi spento.
3O Natura, madre benigna e crudele,
da dove ti deriva un tale potere e un desiderio così avverso
da creare e distruggere cose tanto belle?
4Ogni mio potere mi deriva da una viva fonte (Dio):
ma come puoi Tu permettere, o Sommo Padre,
che un’altra forza (la malattia) ci privi del tuo caro dono?
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

University of Oregon

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