Paraphrase

Poem Number: 
226
1Mai un passero sopra qualche tetto
fu solitario quanto me, né animale in alcun bosco,
perché non vedo il suo bel viso, io che non ho
altro sole, né questi miei occhi hanno altro obiettivo.
2Il mio massimo piacere è piangere sempre,
il ridere mi da fastidio, e il cibo è amaro e indigesto,
la notte è sofferenza, e il cielo sereno mi incupisce,
e il letto un arduo campo di battaglia.
3Il sonno è veramente come si dice,
simile alla morte, e sottrae al cuore,
quel dolce pensiero che lo tiene in vita.
4Voi possedete il solo luogo al mondo che amo,
le sue verdi rive fiorite, le sue ombrose colline,
ed io rimpiango il mio bene.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

University of Oregon

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