Paraphrase

Poem Number: 
42
1Ma quando il dolce viso, modesto e benevolo,
non nasconde più la sua prodigiosa bellezza,
Vulcano, l’antichissimo fabbro siciliano,
inutilmente si affanna nella sua fucina,
2poiché le armi temprate a Mongibello
per affrontare ogni prova sono sottratte a Giove,
e Giunone (il cielo) sembra rinnovarsi
ai raggi del Sole (Apollo) a poco a poco.
3Da Occidente soffia un vento (lo Zefiro)
che rende sicuro il navigare, anche senza particolare perizia,
e fa sbocciare i fiori nei prati.
4Le stelle dall’influsso malevolo si diradano,
disperse dal bel viso che fa innamorare,
e per il quale già molte lacrime sono state versate.
Language: 
Italian
Base Text: 
Contini

University of Oregon

National Endowment for the Humanities logo